La fotogrammetria digitale utilizza i metodi dell’elaborazione dell’immagine digitale per determinare le coordinate 3D dei punti di misura. Con questo procedimento i punti rilevanti dal punto di vista geometrico sono contrassegnati da segni di misura o adattatori di misura e ripresi con la telecamera (a mano) da direzioni il più possibile diverse. Né l’oggetto di misura, né il punto di misura devono essere stabili. Le foto possono essere fatte da una gru, ascensore, scala e altro. Analogamente l’oggetto di misura può trovarsi su di un impilatore accatastatore, essere appeso ad una gru o altro. Le fotografie vengono trasferite per mezzo di una scheda PCMCIA su di un laptop, dove alla fine il software rileva tutte le coordinate 3D, nonché le deviazioni standard ottenute per i punti di misura. La valutazione dell’immagine e l’analisi dei dati avviene – dipendentemente dal numero di foto fatte – normalmente in pochi minuti subito in loco. Particolarmente in aree strette, difficilmente accessibili la telecamera tenuta liberamente offre la massima flessibilità possibile, senza necessitare di punti stabili. Le parti essenziali dell’equipaggiamento (laptop+telecamera) possono essere portati in aereo come bagaglio a mano. Non raggiunta è l’alta esattezza di tale sistema di misura (fino a 1/100mm o 1:200.000 della grandezza dell’oggetto, che per una grandezza dell’oggetto di 10m corrisponde ad una precisione di 0.05mm!).